
Il progetto, promosso dalla società Italiana di Medicina Vascolare (SIMV) insieme alla Fondazione Italiana Vascolare Onlus (FIV), con il contributo non condizionane di PMI Science con Philippe Morris Italia, è indirizzato ai medici e consiste in una serie di incontri, con un format scientifico, divulgativo, sul territorio nazionale. Essi sono volti a sensibilizzare ed educare sui rischi del fumo, sull’impatto del tabagismo e delle patologie ad esso connesse e sull’importanza dello stile di vita per tutelare la salute collettiva, ma anche a fornire una conoscenza più dettagliata sulle evidenze scientifiche degli strumenti alternativi senza combustione, delle alternative al fumo che potrebbero essere proposte come opzione a quei fumatori che hanno fallito nel loro tentativo di smettere di fumare.
“Da diversi anni è riconosciuto che le persone muoiano di malattie fumo-correlate a causa di sostanze presenti nel fumo, non a causa della nicotina. Smettere di fumare è quindi la priorità nella prevenzione, ma smettere di fumare non è semplice perché la dipendenza da nicotina è tra le più complesse da debellare”, ha commentato il Prof. Enrico Arosio, presidente della SIMV. E ha aggiunto che tra le due possibilità, smettere completamente di fumare o continuare a esporsi ai rischi del fumo, c’è una terza via: la riduzione del rischio attraverso strumenti alternativi senza combustione: “Considerando che le misure proibizionistiche in genere non hanno mai portato a particolari risultati, una valida alternativa sembrano essere i prodotti a base di nicotina senza combustione. A tal proposito numerosi studi hanno dimostrato una riduzione di sostanze dannose o potenzialmente dannose nelle sigarette elettroniche e nei recenti prodotti a tabacco riscaldato rispetto al fumo di sigaretta”.
I cinque primi incontri regionali si svolgeranno a Verona, Roma, Palermo, Cagliari e Catanzaro e coinvolgeranno tra i 200 e i 250 medici. Sono rivolti esclusivamente ai medici, e non alla popolazione generale. “Questo è molto importante, perché il messaggio potrebbe essere travisato, e trasformato in ‘visto che il rischio è ridotto possiamo fumare tutti’, invece dobbiamo sensibilizzare la classe medica e poi, il medico, correttamente informato potrà discutere delle alternative alle sigarette con i singoli pazienti”, ha commentato il Professor Pier Luigi Antignani, Presidente FIV. Difatti, “i risultati positivi che sono stati osservati in Inghilterra, sono stati mediati dal Sistema Sanitario Nazionale che tramite i suoi medici ha fatto questo tipo di comunicazione”. E ha concluso: “è importante sottolineare come la riduzione del danno non deve sostituire le politiche di prevenzione e controllo, ma integrarle, costituendo una componente diversa dello stesso disegno di politica sociale e ci auguriamo che anche le politiche sanitarie regionali si adattino in questo senso”.
Lo scopo più ambizioso sarà di elaborare, a conclusione del progetto, delle linee guida dedicate al paziente fumatore con problematiche cardiovascolari che possano integrarsi all’interno dei PDTA e che supportino i percorsi all’interno dei Centri Antifumo.
